Il Territorio

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Leonessa e Dintorni

Il Leo Hotel a Leonessa, posto vicino agli impianti sciistici, sarà il punto di partenza
per fantastiche discese sulle piste del Terminillo d'inverno o per avventurose escursioni in montagna d'estate.

Questi brevi itinerari, sono l'ennesimo straordinario esempio di come sia facile, in una fantastica terra come la nostra, unire natura e storia.

Passeggiate non impegnative (max 2 ore) sapientemente scelte, ci porteranno
nel cuore della storia di Leonessa, del suo magnifico altipiano, delle sue splendide montagne...

Di seguito sono riportati i maggiori itinerari della zona:

Impianti Sciistici Impianti Campo Stella

Percorrendo la strada che da Leonessa raggiunge il Terminillo, si accede al versante sciistico di Campo Stella. Campo Stella è dotata di piste servite da una seggiovia e da due sciovie: la Rubbio (lunghezza 900 m. - dislivello 230 m.) e quella del Campo Scuola (lunghezza 250 m. - dislivello 70 m.). Dalla cima della sciovia Rubbio per lo sciatore medio si aprono possibilità quasi illimitate. Da qui parte, fra le altre, una pista di media difficoltà lunga più di 6 km ideale per chi ama i lunghi percorsi non troppo impegnativi. La seggiovia conduce da Vallonina a Vallorgano (per una lunghezza di 1540 m. e un dislivello di 360 m.) e permette di raggiungere quote notevoli.

Qui, tra i boschi di faggi, è anche possibile godere di splendidi fuoripista. Campo Stella dispone anche di maestri di sci preparati per insegnare lo sci in tutte le sue specialità. Per essere aggiornati sull'apertura di impianti e piste chiamare il 0746920019, oppure la pro-loco al numero 0746923380 o, ancora, il Comune di Leonessa al numero 0746923212.

Per chi ama lo sci di fondo, Leonessa propone l'anello Vallonina lungo più di 5 Km e l'anello Fonte Nova che supera i 3 Km. Gli anelli (tel. 0746922214) si trovano sulla stessa strada, proseguendo verso il Terminillo e in corrispondenza dell'Albergo-Ristorante da Mosè dove è situato il Centro di Educazione Ambientale, che fornisce le attrezzature a noleggio e lezioni di sci di fondo. Sono piste adatte a tutti, dai semplici dilettanti ai professionisti.

Per informazioni vista il sito: www.leonessasuperski.it

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Leonessa-Piedelpoggio

(Strada dei Passanti) - Tempo di percorrenza 1 h (solo andata) - Strada sterrata carrozzabile

Si tratta dell’antica strada che collegava Leonessa con l’Abruzzo e le Marche; sboccava, infatti, sulla Salaria all’altezza di Posta. Il tratto indicato sulla parte destra delle pendici del monte della croce. Da Piazza 7 aprile si scende la scalinata situata sulla sinistra (venendo da Corso s. Giuseppe); si passa sotto Porta Aquilana (XIII-XIV sec) e si imbocca la strada acciottolata di destra, sottostante all’antico convento agostiniano di S. Egidio (XIV-XV sec.), che conduce al vecchio ponte sul Tascino. Qui si svolta a sinistra e dopo un centinaio di m si prende una strada a destra sormontata da una cappellina dedicata a san Giuseppe da Leonessa. Dopo l’edicola voltare a destra dove è visibile un conglomerato di cemento costruito sui ruderi della chiesa di san Cristoforo (XIII sec). Da questo luogo san Giuseppe da Leonessa impartì nell’ottobre del 1611 l’ultima benedizione al suo paese, mentre stava recandosi nel convento di Amatrice dove morì nel febbraio del 1612. A circa 400 m la strada si biforca; imboccare quella di sinistra, percorrendo la quale, tra querce e noccioli, dopo 200 m si giunge ad un bivio; anche qui prendere la strada di sinistra che fiancheggia l’aviosuperficie di Selvapiana e seguirla per mezz’ora. Quindi, quando si arriva all’altezza dell’agglomerato di Piedelpoggio voltare a sinistra e scendere nel paese, all’ingresso del quale è posta una fontana pubblica del 1600. Il villaggio, tipicamente rurale, è molto bello dal punto di vista urbanistico-architettonico e dette i natali nel 1802 al famoso poeta-pastore Angelo Felice Maccheroni.

Leonessa-Fonte Filucca-Villa Bigioni

Viale Rieti - Tempo di percorrenza 1 h (solo andata) - Strada asfaltata-sterrata

È parte della vecchia strada per Rieti costruita verso la metà del XIX sec. Con alle spalle Porta Spoletina (XIII sec) imboccare la prima strada a sinistra, seguirla per 300 m, voltare a destra passando davanti ai giardini pubblici della Scorsarella e proseguire per un paio di Km. (la strada è attrezzata con delle panchine). A questo punto si incontra un bivio, sulla destra del quale è situata una fonte, imboccare la strada di destra, percorrerla fino a passare sotto la super strada; poi voltare a sinistra seguendo le indicazioni per villa Bigioni. All’ingresso del paese, che nel XIX sec fu sede della dogana, è ubicato un fontanile, passandoci innanzi si arriva subito nella piazza. Da qui prendere la strada sulla destra che conduce alla carrozzabile sterrata per Leonessa (è la famosa Corta) che passa davanti ad una cappellina dedicata a san Giuseppe da Leonessa.

Leonessa-Riofuggio

Panoramica per il Terminillo - Tempo di percorrenza 1 h circa - Strada asfaltata

Da Piazza 7 aprile si scende la scalinata situata sulla sinistra (venendo da Corso S. Giuseppe); si passa sotto Porta Aquilana (XIII-XIV sec) e si imbocca la strada acciottolata di destra, sottostante all’antico convento agostiniano di S. Egidio (XIV-XV sec.), che conduce al vecchio ponte sul Tascino. Qui si svolta a destra prendendo la panoramica per il Terminillo che costeggia il Tascino. La strada fu costruita negli anni ’60 seguendo per i primi 5 km l’antico tratturo della transumanza delle pecore, che passando per Cima di Monte scendeva a Rieti da dove poi proseguiva per la Campagna Romana. A 4 Km di distanza da Leonessa sono situate le gole di Riofuggio, in mezzo alle quali scorre l’omonimo ruscello. Risalendo il greto del torrente, assai ricco di diverse specie botaniche e in primavera d’acqua, dopo 1 h si arriva ai prati di Riofuggio (si consigliano attrezzatura e preparazione idonee). Sempre da questo luogo ha origine il cinquecentesco acquedotto de li Sambuchi che ancora rifornisce Leonessa.

Leonessa-Torre Angioina

La via della Rocca - Tempo di percorrenza 1 h circa (con attrezzatura adeguata) - IMPEGNATIVA

È l’antico sentiero che portava alla rocca sovrastante il paese. La torre fu fatta edificare, sui ruderi di un’altra, nel 1278 da Carlo I d’Angiò, contestualmente al nucleo dell’attuale Leonessa. La costruzione fu voluta da sovrano francese, intorno al vecchio castello di Ripa di Corno (di cui rimane la Fonte), per rafforzare i confini del suo regno. Il sentiero, ora attrezzato, si prende sulla strada a sinistra prima del monumento ai caduti, venendo dallo spiazzo dove sostano i pullman del COTRAL. Dopo un quindicina di minuti si passa davanti ad una parete di roccia detta la mani de lu diavulu. Si prosegue e dopo mezz’ora circa si arriva alla fonte della Rocca. Da qui salire leggermente e deviare verso sinistra seguendo le indicazioni. Nell’ultimo pezzo del sentiero occorre fare molta attenzione.

Leonessa-Fonte Cervellone

Tempo di percorrenza 1/2 ora - Asfaltata-sterrata

Da Porta Spoletina seguire viale Rieti per 100 m, quindi prendere la prima strada a destra, dopo il supermercato. Percorrendola per un paio di km circa si giunge su alcuni prati situati sulla sinistra (Il sito è riconoscibile, purtroppo, dai serbatoi di gas che riforniscono il paese) in cima ai quali vi è la fonte.

Fuscello-Ruderi Castello(XI sec.)

Tempo di percorrenza 45 m - Sentiero attrezzato

Percorrere la strada per Rieti per 6 km fino ad arrivare al passo del Fuscello. Al termine della discesa, sulla sinistra c’è un ristorante; imboccare il sentiero dalla parte opposta, al cui inizio è collocato il cartello informativo sul medesimo sentiero attrezzato. Il quale si snoda in falso piano costeggiando un suggestivo ruscello, fino a raggiungere la torre del castello. Per le notizie storico-culturali si rimanda al cartellone suddetto.

Vallonina-Ruderi Convento omonimo

Mulattiera - Tempo di percorrenza 15 m

Percorrere la panoramica per Terminillo per 7 km fino a Vallonina, riconoscibile per l’ampiezza dei prati e per una fonte ubicata sulla sinistra aldilà del torrente. Attraversare questo e portarsi nei pressi del rifugio, sulla destra del quale ha inizio il sentiero CAI che porta al Canbio. Seguirlo per un po’ fino ad arrivare ai piedi di una torre. Dirigersi verso destra dove si possono ammirare i ruderi degli edifici del convento di sant’Egidio. Il quale fu edificato, unitamente all’omonima chiesa, intorno al 1100, dai benedettini, sui ruderi di un’antica cella monastica appartenente alla corte longobarda di Vallanti. Il villaggio rimase abitato sino ad alcuni anni dopo la fondazione di Leonessa, poi entrò a far parte del Sesto di Corno. Nel 1538 il monaco agostiniano di Leonessa Manfredo Giudici edificò a spese della sua famiglia un nuovo convento nei pressi della chiesa di S. Egidio, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1567, e dove fu sepolto.

Ocre-Castello di Narnate

Tempo di percorrenza 1 h - Carrozzabile

Percorrere con l’auto la statale per Cascia per un paio di km circa e svoltare a destra seguendo le indicazioni per la frazione di Ocre. Ad 1 km circa dall’agglomerato, 300 m dopo il ponte sul Tascino, sulla destra c’è una strada sterrata che dopo 80 m conduce a Fontecasa, l’antica fontana alla quale si riforniva l’abitato di Ocre. Si tratta nel più antico nucleo dell’altipiano di Leonessa. Risale, infatti, all’età del ferro, come dimostrano alcune tombe rinvenute nel suo territorio. Probabilmente si trattava di un nucleo italico (Umbro ?) fortificato come si deduce dall’etimo del toponimo. In questa frazione si può visitare un interessante museo della civiltà contadina, e i secenteschi affreschi della cappella del cimitero. Una volta dentro la frazione, dopo la chiesa voltare a destra per imboccare la strada che passando per la frazione di Capodacqua, conduce, dopo un paio di km, sul monte Pelato dove si trovano una chiesina e i ruderi della torre del castello di Narnate edificata, nel periodo della dominazione longobarda, intorno al 600: è uno dei più antichi nuclei medievale dell’altipiano. Intorno al bastione sorse la corte Narnatina con il relativo Gastaldato sotto le cui dipendenze si trovavano varie rocche dell’altipiano. E nel 770, re Desiderio fece edificare un monastero benedettino con l’assegnazioni di una corte e tre masse e lo pose alle dell’abbazia di Farfa.

Albaneto-Castello Santogna

Tempo di percorrenza 1 h - Carrozzabile

Percorrere la statale per Posta, oltrepassando la frazione di Albaneto, dopo un paio di km prendere la strada di sinistra per la riserva si Santogna. Seguirla fino al primo cancello dei daini e scendere nella valle sottostante. Qui si trovano i ruderi del castello risalente al XII sec.

Piedelpoggio-Ruderi Castello Poggiolupo

Percorrere la statale per Posta per tre km, poi al primo incrocio svoltare a destra seguendo le indicazioni per Piedelpoggio. Arrivati alla frazione, portarsi all’incirca alla sua metà e, passando sotto un arco svoltare a destra. Percorre la strada fino ad incrociare la via dei Passanti; attraversare questa e proseguire dritto per imboccare il sentiero che porta alla Croce. Percorrerlo per un km circa e svoltare a sinistra per una stretta mulattiera. Poco dopo si accederà al nucleo suddetto comprendente alcuni edifici ed una torre.

Leonessa-Monte la Croce

Tempo di percorrenza 2 h circa - Mulattiera tutta in salita 5 km circa - (carrozzabile 10 km circa)

La mulattiera è l’antico sentiero attraverso il quale i leonessani portavano le bestie nei pascoli, situati nelle valli retrostanti Collecollato. San Giuseppe, nel 1608-09, vi portò sulle sue spalle una grossa croce di legno sino in cima a Collecollato (da qui il monte prese il nome di monte della Croce), inerpicandosi per l’antica mulattiera, di circa 4 Km, sulla quale transitavano i contadini di Leonessa per portare le bestie al pascolo. L’agiografia del Santo narra che, per fissare a terra la croce, ridiscese a prendere i sassi nel Tascino, in segno di purificazione. Da qui l’usanza per la quale tutti i leonessani che la prima domenica di luglio salgono sulla Croce raccolgono un sasso nel Tascino e lo depongono in cima al monte. Presto vicino alla croce originale venne costruita una piccola chiesa, che nel maggio del 1846 i leonessani vollero ampliare; la croce originale deterioratasi fu sostituita nel 1927 da quella a blocchi di cemento, per, come si disse in quell’occasione, rifacendosi alle testimonianze dei processi di beatificazione: “Amor di Dio, e per far fare Ricordanza della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo ai pastori, ai lavoratori et ai viandanti e che quelli si eccitassero a far oratione, a produrre qualche atto di riverenza e di ringraziamento, di compassione e di amore” Un altro episodio della vita del Santo narra che durante un viaggio intrapreso con un altro frate verso il monte, questi, per la fatica, fu preso da violenta sete. San Giuseppe allora fece miracolosamente scaturire l’acqua da uno scoglio tuttora sito ad tre quarti del sentiero che conduce in cima a Collecollato. La chiesa fu abbellita con la costruzione del campaniletto, nel 1954, ed ulteriormente ampliata, lo stesso anno con l’edificazione, al suo fianco, di un rifugio montano. Nel 1971 furono eseguiti altri lavori di ampliamento, e fu piantata un’altra grande croce di ferro visibile da tutte le frazioni del piano orientale di Leonessa, alla cui vista sfuggiva quella piantata cinquant’anni prima.

Prata dell'Osteria-Valle Pagana-Prati di San Bartolomeo

Tempo di percorrenza 1 h circa - Strada carrozzabile - Zona ricca di frutti di bosco

Si tratta di seguire parte dell’antico tratturo per Cima di Monte che collegava Leonessa con Rieti, e dove transitavano le pecore in transumanza verso la Campagna Romana ed altri pascoli dello Stato Pontificio. Si percorre per 4 Km circa la statale per il Terminillo, fino ai prati dell’Osteria situati ad 1 KM da Riofuggio sulla destra della strada. All’inizio dei prati ha inizio una carrozzabile. Percorrendola per 3 Km circa si giunge imboccare la strada di destra e seguirla finché non si arriva a Valle Pagana, una valle con un fontanile. Se invece si prosegue dritto si giunge sui prati di San Bartolomeo. Qui sono ancora visibili i ruderi dell’antica chiesa (XIII sec.) alla quale era annesso un ospizio per i viandanti. Inoltrandosi nel bosco sito subito sulla sinistra dei prati (seguendo il sentiero CAI n° 2 per il passo del Lupo) si possono ancora scorgere le piazzole dove i carbonai, fino agli anni ’60, costruivano le carbonaie. Tutta la zona è ricca di noccioli, faggi, querce, aceri ecc. Il percorso indicato si snoda tra suggestivi boschi di faggio

Campostella-Vallorgano

Tempo di percorrenza 1,30 h circa - Strada carrozzabile

Percorso assai suggestivo dal punto di vista botanico-naturalistico. Prendere la statale per il Terminillo sino ad arrivare, dopo 7 Km nei pressi dell’Hotel Campostella, sulla destra del quale parte la carrozzabile, che risalendo le piste di sci, conduce all’anfiteatro naturale di Vallorgano. Per maggiori dettagli consultare la cartina dei Monti Reatini, sentiero 2 F. Si può raggiungere la valle anche imboccando un sentiero che parte da alcuni prati chiusi da alcuni massi, 1 Km circa, prima di Fontenova.

Jaccio Crudele (1800 m.) Porcini-Maiolica

Tempo di percorrenza 1,30 h circa - Strada carrozzabile

Il sito è così denominato in quanto vi faceva lo stazzo per le pecore un pastore dal cognome “Crudele”. Seguire la statale per il Terminillo per 15 km circa, sino alla località Jaccio Crudele, dove si imbocca la carrozzabile sita a sinistra della strada asfaltata, riconoscibile da una sbarra che ne vieta l’accesso ai mezzi. La carrozzabile si snoda attraverso suggestivi contrafforti rocciosi, per poi discendere verso la valle di Maiolica dove sono situati un rifugio ed una fonte. In alternativa si può prendere il sentiero 4 D del CAI, l’imbocco del quale è segnato all’inizio della carrozzabile di cui s’è detto.

Sella di Leonessa

Una passeggiata sul Terminillo. Da Pian dei Valli si percorre la strada che collega il centro abitato con Leonessa fino all'omonima Sella. Un itinerario per chi vuole godersi in tranquillità i Monti Reatini senza eccessive difficoltà ed assaporare l'atmosfera di una montagna alpina. Al Rif. Angelo Sebastiani, sempre aperto, è possibile gustare ottimi piatti tipici. Info: www.monteterminillo.net

Cammino di San Benedetto

Cammino di San Benedetto

Da Norcia a Subiaco e Montecassino sulle orme del Padre dell'Europa

Un Cammino di 300 km attraverso il cuore dell’Italia, che muovendo dall’Umbria, percorre tutto il Lazio e giunge vicino al confine con la Campania. Un itinerario di 16 tappe sulle tracce di san Benedetto da Norcia, che unisce i tre più importanti luoghi benedettini: Norcia, suo luogo natale; Subiaco, dov’egli visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri; e Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse la Regola. Ci muoveremo per zone prevalentemente montuose, caratteristiche dell’Italia centrale. Norcia, da cui il Cammino prende avvio, è un’incantevole cittadina ai piedi dei monti Sibillini, amata dagli appassionati di trekking e dai naturalisti.

Info: www.camminodibenedetto.it

Novità & Eventi

The many events and manifestations that are held in Leonessa offer many possibilities of fun during the holidays. Find out all of them!

Sagra della patata

Stand di prodotti tipici e di artigianato il tutto in una cornice di musica e folflore locale. Assaggio di piatti tipici leonessani a base di patate leonessane: gnocchi, patate “rescallate”, fritte ed in tante altre maniere con la proclamazione della patata più grande e la premiazione del suo coltivatore.

Grand Tour Rando – Randonnèe Cicloturistica

Piazzale George Byron, Terni (TR) Il 7 settembre 2014 si svolgerà la seconda edizione 2014 della Randonnée organizzata dal Distretto Integrato Turistico della Provincia di Terni in collaborazione con la ASD Bikemotion, che consentirà a tutti i randonneurs italiani e stranieri di poter acquisire un Brevetto ACP sulla distanza di 200 km. A questo brevetto, per promuovere il percorso e la randonnée come esperienza cicloturistica, è stato abbinato un percorso da 100 km (brevetto ARI) e un percorso da 50 km riservato a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questa disciplina per gradi e a coloro che vogliono avvalersi di una eBike per vivere un’esperienza fino a ieri riservata ai soli cicloturisti. www.grandtourrando.com

Oktoberfest Rieti

In Piazza Cesare Battisti, a Rieti, dalle 18.00 in poi, dal 18 al 27 settembre, si potrà vivere un assaggio di Baviera con l’Oktoberfest. Tra birre e specialità tipiche della manifestazione più famosa, dedicata alla bionda di Germania, non mancherà l’occasione di divertirsi, a pochi minuti da Leonessa.

Palio del Velluto

Il Palio del Velluto veniva disputato in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo e della relativa fiera. La prima edizione data 1464. I festeggiamenti furono interrotti e proibiti nel 1557 in seguito a tafferugli tra il pubblico che provocarono la morte di quattro persone. L'evento, riportato in vigore dal 1997, celebra la memoria della feudataria di Leonessa, Margherita d'Austria, figlia dell'imperatore Carlo V. Fastosi cortei e figuranti con abiti in perfetto stile, giochi popolari e taverne con vino e cibi dell' epoca hanno riempito le tre giornate di festa. Venerdì sera La Gentil Disfida, spettacolo di corte riservato alle sole Dame. La lettura del bando e la benedizione dei cavalieri hanno preceduto, nella giornata di sabato, la Corsa dell'Anello, torneo equestre tra i sestieri di Terzone, Corno, Torre, Croce, Forcamelone e Poggio, i rioni in cui Leonessa è suddivisa.

San Giuseppe da Leonessa

Il paese di Leonessa, incastonato tra i monti dell’Appennino, festeggia il 4 febbraio il suo Patrono San Giuseppe da Leonessa, rinnovando la devozione che lo circondò già in vita. Nato a Leonessa nel 1556, preferì la povertà dell'ordine dei Cappuccini alla prospera condizione familiare nella quale era nato col nome di Eufranio Desideri. Ispirò tutta la sua vita alla difesa dei poveri, dei deboli e degli ammalati. Appena ordinato sacerdote partì missionario per la Turchia dove predicò agli schiavi dei bagni penali e provvide alle cure dei più miseri e degli appestati fino alla sua espulsione da Costantinopoli (1589) seguita al supplizio del "gancio" cui venne appeso per una mano ed un piede dal Sultano Amurat III. L'apostolato di S. Giuseppe continuò quindi in Italia, non solo nella predicazione ma anche nella lotta alle prepotenze e alle ingiustizie, nella realizzazione di rifugi per malati e pellegrini, nell’istituzione di monti frumentari per salvaguardare i bisogni delle carestie. Morì nel convento di Amatrice nel 1612; fu benedetto da Clemente XII nel 1737 e canonizzato da Benedetto XIV nel 1746. La festa liturgica è celebrata il 4 febbraio, nella splendida cornice della Chiesa dei Cappuccini. Nel mese di Luglio, invece, i fedeli si mettono in viaggio verso il monte Collecollato ripercorrendo le stesse tappe del percorso tracciato dal Santo allorché eresse in cima al monte una grande croce, in memoria dei dolori e della morte del Salvatore e per celebrare la volontà di riconciliazione con il prossimo. I festeggiamenti in onore del Santo si concludono ogni anno con la tradizionale festa celebrata la seconda domenica di Settembre, dove oltre alla solenne processione con l'insigne Reliquia del Cuore del Santo, si festeggia con canti, balli, manifestazioni ed un favoloso spettacolo pirotecnico.

Cammino di San Francesco

Il Cammino di Francesco, ideato dall’APT Rieti, oggi si estende a Umbria e Lazio sulle tappe fondamentali della vita del santo: dalle origini in Umbria, alla valle reatina culla della spiritualità, e da qui - con la possibilità di percorrere a piedi anche gli ultimi 100 km - fino a Roma. Percorrendo a piedi i sentieri del cammino di San Francesco è possibile godere di tutte le bellezze naturali e di catturare un po’ dello spirito di pace e fratellanza universale che pervade questo ambiente e costituisce l’essenza del messaggio francescano. Giunti a Leonessa, è da visitare la Chiesa di San Francesco, una delle più importanti della città. Iniziata nel Duecento, per volere dei Francescani, e terminata nella prima metà del Trecento, la chiesa è costruita in pietra rossa. La facciata è caratterizzata da un portale d'ingresso di stile tardogotico. L'interno è composto da tre navate divise da pilastri di forma ottagonale. Lungo le pareti delle navate sono collocati i portali decorati, appartenuti a due chiese scomparse, San Massimo e Santa Maria extra et prope portam. Sono conservati alcuni affreschi votivi del '400, attribuiti all'artista locale Domenico da Leonessa. All'interno della Chiesa si trova, inoltre, il Presepe di statue in terracotta policroma, uno dei rari e più preziosi esempi della modellazione scultorea in terracotta del Quattrocento. Ai lati della Cappella del Presepe, due statue in legno policromo, una cinquecentesca di S. Sebastiano ed una trecentesca di S. Biagio, singolare non solo per la raffinata decorazione, ma anche per il contrasto tra l’espressività del volto e la rigidità della figura. Nel 1993 è stato scoperto nella Cripta, un ciclo di affreschi di ispirazione giottesca, attribuiti ad autori diversi, tra cui spiccano la quattrocentesca Madonna dell'Ulivo e il Paradiso, realizzato nel Trecento. Il Convento di San Francesco presenta un chiostro interno, del Quattrocento, decorato con le scene della vita del Santo. All’interno del Convento di S. Francesco, accortamente restaurato, si ammira il suggestivo chiostro quattrocentesco, affrescato al piano inferiore con storie della vita di S. Francesco.

Santuario di S. Rita da Cascia

A pochi chilometri da Leonessa, si situa uno dei luoghi mistici più frequentati del Centro Italia: il Santuario di S.Rita da Cascia. Composto da varie strutture dedicate a ripercorrere la vita della santa e ad accogliere i pellegrini, il santuario è stato costruito nel XIII secolo e circonda alcuni dei luoghi dove ha vissuto la santa, come il cortile, il pozzo, la vite, l’oratorio ed il roseto. Rita da Cascia viene proclamata santa nel 1900. Nasce nel periodo delle lotte tra guelfi e ghibellini e in giovane età viene indirizzata al matrimonio con Paolo Mancini, dal quale ebbe due figli. Si dedicò tutta la vita alla famiglia, cercando di avviare il marito sulla via della fede religiosa. Quando ci stava riuscendo, Paolo Mancini viene ucciso in un agguato, probabilmente per rancori passati. Rita, grazie alla sua forte fede, perdona gli assassini e si affida alla preghiera perché i suoi figli non si vendicassero, ma poco dopo questi ultimi morirono di malattia. Rimasta sola, Rita esaudì il desiderio, che aveva sempre avuto, di prendere i voti e dedicarsi a Dio. I suoi resti sono ora conservati all’interno della Basilica di Santa Rita da Cascia e sono oggetto di devozione da pellegrini provenienti da tutto il paese.

Cascata delle Marmore

Tra le più alte d’Europa, la Cascata delle Marmore si eleva su un dislivello di 165m, suddiviso in 3 salti e rappresenta una delle maggiori attrazioni turistiche in Umbria e vicina al confine col Lazio. Le acque della Cascata sono sfruttate per la produzione di energia elettrica, nella centrale di Galleto, e questo fa sì che la cascata non sia continuamente funzionante, ma viene aperta completamente solo a orari definiti, cosìcchè i turisti possano godere dello spettacolo, mentre per il resto del tempo si riduce alle dimensioni di un torrente. Oltre allo spettacolo fornito dalle acque, l’area della Cascata offre ai turisti la possibilità di percorrere sentieri escursionistici, di diverse difficoltà che permettono la risalita o la discesa costeggiando la cascata, tra ponti e stradine immerse nella natura. Ovviamente, nei punti di ristoro all’interno dell’area della Cascata c’è anche la possibilità di godersi una giornata in pieno relax, in un’atmosfera adatta a tutta la famiglia. Info: www.marmorefalls.it/

Terminillo

Il Monte Terminillo, definito la montagna dei Romani, è uno dei massicci più significativi nella geografia laziale. Ricade all’interno del territorio di diversi comuni del Reatino, tra cui Rieti, Leonessa, Micigliano, Posta, Cantalice, Poggio Bustone, Rivodutri e Morro Reatino. Negli anni ’30 è iniziata la sua caratterizzazione come luogo turistico, con il boom segnato dalle prima piste da sci attrezzate. Nel ’40 viene costruita la funivia, così che lo sci e il turismo invernale si impongono come settore sul quale vengono maggiormente concentrati gli sforzi delle amministrazioni locali. Sul massiccio ci sono due stazioni sciistiche che coprono i due versanti del monte, particolarità unica nel Centro Italia sono le piste da fondo illuminate e quindi utilizzabili anche di notte. Recentemente sono stati realizzati anche un campo d’altura, un attrezzato centro sportivo ed è in fase di ultimazione la piscina coperta. Il Terminillo sta diventando sempre più interessante, soprattutto, per attività sportive come il trekking, lo sky race e l’escursionismo estivo e invernale in generale, oltre ovviamente ad alpinismo e arrampicata. Numerosi sono i percorsi a piedi, in vetta o su cime secondari e anche le possibilità di escursioni in bicicletta, sia su strada che in mountain bike sui percorsi sterrati. Tra le manifestazioni sportive da ricordare, il Terminillo ospita la famosa “Coppa Bruno Carotti“, cronoscalata automobilistica del Campionato italiano velocità montagna, organizzato dall’ACI di Rieti. Inoltre ha ormai grande importanza anche la Sky Race, gara di corsa in montagna snodata lungo i sentieri del CAI, con partenza da Lisciano ed arrivo ai campi d’altura. A pochi minuti da Leonessa, si può godere della natura e delle attività sportive offerte dal monte Terminillo, circondati da uno splendido scenario montano.

Rieti& Terminillo

Le più belle riprese Aeree con drone di Rieti e del Terminillo.